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Possediamo numerose informazioni relative alla muffa, alle varie tipologie esistenti in natura e ci occupiamo per lo più di trovare le soluzioni definitive per eliminarla per sempre.
Ma che cosa mangia la muffa? Da cosa trae il suo nutrimento?
In questo articolo ci occuperemo del processo di trasformazione della spora in muffa e degli elementi necessari per la sua proliferazione.
Le spore della muffa sono delle piccolissime e resistenti particelle invisibili all’occhio umano che circolano numerose nell’aria. Proprio in seguito alle loro dimensioni e alla loro leggerezza è sufficiente una folata d’aria per trasportarle per distanze anche lunghe.
Le spore sono presenti ovunque: non solo nell’aria, ma anche nel terreno, negli spazi aperti in campagna ed anche nelle città.
Queste particelle circolano nell’aria in particolare durante le stagioni calde (primavera/estate), quando lasciamo aperte le finestre di casa pressoché tutto il giorno. Così le spore della muffa entrano in tutti gli ambienti di casa e rimangono in uno stato di latenza fino a quando non si vengono a creare le condizioni idonee al loro sviluppo prima in ife e poi in miceli.
Indice dell'articolo
Muffa in casa da cosa dipende?
Il “risveglio” delle spore dipende da diversi fattori: tra i più importanti troviamo il clima presente nelle diverse zone e il microclima interno delle abitazioni.
Le specie di muffe più diffuse all’interno delle nostre case sono circa una decina e la presenza di una specie piuttosto che un’altra è sempre influenzata dal clima esterno e dal microclima interno. Una casa al mare in Sardegna, infatti, non presenterà le stesse condizioni di una casa ubicata nella Pianura Padana: di conseguenza la famiglia di fungo che si stabilirà nelle due dimore sarà diversa.
Cosa succede quando le spore di muffa entrano nelle nostre abitazioni?
Questi microrganismi si depositano sulle superfici umide di casa, cioè muri, mobili ma anche tessuti dove iniziano la loro trasformazione, crescendo e proliferando.
Da che cosa è generata l’umidità negli ambienti interni di casa?
I motivi sono molteplici:
- insufficiente aerazione
- presenza di ponti termici: le differenze termiche e l’interazione tra l’umidità dell’aria e la temperatura sulla superficie dei materiali dà origine alla condensa
- Questo è quello che avviene quando nella tua abitazione vengono riscontrati dei ponti termici, eccessi di umidità e di condensa che possono creare problemi di dispersioni e differenze termiche, anche nella stessa parete. Generalmente è proprio in prossimità dei ponti termici che la muffa si sviluppa e dà origine alla sua colonizzazione.
- l’umidità può risalire dal terreno infiltrandosi nei muri e diffondendosi poi nell’aria
- condizioni climatiche con precipitazioni particolarmente intense e concentrate (le cosiddette “bombe d’acqua”), che impregna profondamente i muri d’acqua che trasferiscono così l’umidità all’interno
- piccole rotture di tubature che goccia dopo goccia bagnano i muri
Muffa sulle pareti: sviluppo delle spore e formazione dei miceli
Abbiamo visto come la presenza dell’umidità in particolar modo sulle superfici (condensa) sia un elemento fondamentale per la crescita della muffa. D’altro canto l’acqua è la fonte di vita per eccellenza e lo è anche per questi funghi.
Come avviene praticamente lo sviluppo della muffa?
Quando l’umidità all’interno della casa si mantiene attorno all’80%( ricordiamo che il range ottimale è pari al 55/60%) per qualche giorno, dà origine a forme di condensa sui muri, sui mobili e sui tessuti creando l’ambiente ideale per lo sviluppo della muffa. È proprio su queste superfici che le spore di muffa si trasformano in ife, che successivamente si organizzano in filamenti visibili detti miceli. Si tratta delle tristemente note macchie nere che puoi chiaramente vedere sui tuoi muri.
All’inizio le riserve delle spore possono essere sufficienti per nutrire il fungo, ma in breve tempo, la muffa dovrà trovare altre fonti di alimentazione.
Il fungo non riesce ad assorbire direttamente sostanze nutritive dalle superfici su cui si è depositati. Per questo motivo la muffa dopo aver assorbito l’acqua presente secerne degli enzimi digestivi e tossine che inizieranno a distruggere e a trasformare il substrato su cui si è depositata, rendendolo assimilabile attraverso le ife.
Il processo è analogo a quello che si svolge all’interno del frigorifero dove le basse temperature legate all’alta umidità danno origine al deterioramento dei cibi presenti al suo interno.
Dunque, che cosa mangia la muffa?
La muffa mangia di tutto!
Le muffe sono in grado di trarre nutrimento da moltissime sostanze. Questo fungo ama però particolarmente la cellulosa presente in carta, il cartone, il cartongesso, la tappezzeria o il legno, soprattutto quello molto lavorato come nei pannelli di truciolato. La muffa più pericolosa, la Stachybotrys chartarum, deve il suo nome al fatto che è stata individuata per la prima volta su una superficie ricoperta da carta da parati.
La muffa apprezza anche elementi in pelle (divani, le scarpe, borsette ecc), le vernici, le colle, i materiali sporchi generalmente più attaccabili.
I materiali organici, come gli alimenti o il cuoio, sono più sensibili rispetto ai minerali come le lastre di pietra, la ceramica o il vetro, che in sé non costituiscono un substrato alimentare per i funghi.
È però sufficiente il deposito sulla superficie “non commestibile” di polvere domestica, di nicotina o di catrame contenuto nel fumo di sigarette, per soddisfare le modeste esigenze alimentari di questi funghi.
Alcune muffe sono selettive: preferiscono una sostanza nutritiva ad un’altra. Per esempio alcune muffe che si sviluppano sui tessuti all’interno di un armadio “attaccano” i capi in lana, mentre tralasciano quelli in cotone, sebbene anch’essi siano costituiti da cellulosa. Semplicemente preferiscono le sostanze nutrienti presenti nella lana rispetto a quelle presenti nel cotone.
Possiamo in ogni caso concludere affermando che la muffa si attacca e si sviluppa su qualsiasi superficie che possieda delle sostanze nutrienti.
Quali materiali invece non favoriscono lo sviluppo della muffa?
La crescita delle muffe può essere inibita dall’utilizzo dei materiali edili molto alcalini, come il calcestruzzo grezzo, la malta cementizia, la calce.
Un’umidità inferiore al 65% (sulla superficie del materiale) disidrata le muffe, quindi le porta in uno stato di quiescenza, che possono però durare molto a lungo nell’ambiente (fino a 4 anni!), per poi riprendere a “vivere” al ritorno di condizioni di umidità più elevate in tempi brevissimi.
Come eliminare la muffa definitivamente?
Affinché un trattamento contro la muffa risulti realmente efficace e sia in grado di sconfiggerla definitivamente dovrà essere in grado di:
- agire sulle cause che hanno generato l’insorgenza della muffa
- neutralizzare le spore “attive” igienizzando le superfici con prodotti privi di sostanze chimiche tossiche senza cloro, biocidi, a VOC zero ed in totale sicurezza per la salute
- fornire una garanzia valida fino a 10 anni e che ne prevenga la riformazione
Tutto questo è possibile con il trattamento del protocollo Bastamuffa!
Chi mi può dare la certezza che Bastamuffa sarà efficace?
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Se dalla valutazione emerge che Bastamuffa può aiutarti ad eliminare la muffa da casa tua, allora puoi stare
tranquillo che con la Garanzia fino a 10 anni, la muffa non ritornerà!
Conclusioni
La muffa mangia come ogni essere vivente, che nasce, cresce nutrendosi. Ha la caratteristica di riprodursi in modo molto rapido quando trova le condizioni adatte. La muffa è pericolosa per la salute della famiglia, dando origine a problematiche più o meno gravi, perciò questo problema non va mai sottovalutato.
La presenza di questo fungo riguarda molte abitazioni ed è una fra le principali cause dell’inquinamento indoor, arrivando a condizionare così la salubrità degli ambienti abitativi, in seguito al rilascio di micotossine.
Conoscere il “nemico” muffa è fondamentale per prevenire la sua comparsa e anche per combatterlo efficacemente!
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