muffa nera

Qual è la muffa nera più diffusa e come combatterla

Last Updated on by @bastamuffa@

Cos’è la muffa nera e di cosa si nutre

Lo sapevi che al mondo esistono più di 10.000 specie di muffe? Curiosità sulla tipologia di muffa nera più diffusa, il genere Stachybotrys e come evitarne la diffusione nella tua casa!

La muffa nera è un tipo di fungo appartenente al genere Stachybotry Chartarum. Questa muffa si sviluppa principalmente in materiali da costruzione ricchi di cellulosa che si trovano in edifici ricchi di umidità.

Lo Stachybotrys è molto diffusa negli Stati Uniti, meno in Italia, ed è più conosciuta come “muffa tossica nera”.  Questo fungo produce una micotossina la  Satratossina-H, che ha effetti negativi sia per l’uomo che per gli animali.

Quali sono gli effetti sulla salute della Satratossina-H?

Un contatto di qualsiasi tipo con questa tossina genera:

  • dermatite
  • mal di testa
  • stanchezza
  • sangue di naso

Nei casi più gravi anche:

  • dolore toracico
  • emorragia polmonare

La muffa nera che osserviamo sui muri è nello specifico uno Stachybotrys Chartarum ed è caratterizzata dalla manifestazione di funghi dal colore verde-nero, capaci di emanare un odore persistente e poco piacevole. Importante Questo tipo di muffa si sviluppa attraverso il movimento di microscopiche spore che vengono trasportate dall’aria. Queste ultime, infatti, sono il veicolo di diffusione della muffa nera e nonostante siano delle particelle invisibili e molto leggere riescono ad essere comunque estremamente resistenti.

Come distinguere la muffa Stachybotrys Chartarum dalla muffa verde

Distinguere Stachybotrys chartarum, una muffa nera-verde tossica, da altre muffe verdi comuni è essenziale, poiché la prima può rappresentare un rischio per la salute. Ecco alcune caratteristiche distintive:

1. Colore e aspetto

  • Stachybotrys chartarum: ha un colore che varia dal nero al verde scuro, con una texture umida e viscosa se la muffa è attiva. Può apparire asciutta e polverosa quando è inattiva.
  • Muffa verde comune: spesso di un verde più acceso o giallastro, con una texture vellutata o farinosa.

2. Substrato di crescita

  • Stachybotrys chartarum: si sviluppa su materiali molto ricchi di cellulosa, come cartongesso, legno, carta e tappezzerie, in condizioni di alta umidità (>55%) e umidità stagnante.
  • Muffa verde comune: Può crescere su una gamma più ampia di superfici, inclusi cibi, tessuti e materiali con minor contenuto di cellulosa.

3. Condizioni di umidità

  • Stachybotrys chartarum: richiede un’umidità costante e persistente per prosperare.
  • Muffa verde comune: può crescere anche in ambienti temporaneamente umidi o meno saturi d’acqua.

4. Odore

  • Stachybotrys chartarum: spesso produce un odore molto forte, simile al muschio, più pungente rispetto alla muffa verde comune.
  • Muffa verde comune: il suo odore è spesso meno penetrante.

Per una distinzione certa, è necessario un test professionale, utilizzando le Piastre petri.

La sindrome dell’edificio ammalato

Abbiamo già anticipato come la muffa nera si diffonda rapidamente nei materiali che vengono impiegati per la costruzione degli edifici. Molti materiali edilizi spesso risultano essere ricchi di cellulosa, uno dei “cibi preferiti” dalla muffa.
La presenza di questo fungo comporta una pessima qualità dell’aria all’interno degli edifici contaminati ed una serie di conseguenze in termini di salute per chi vive o lavora all’interno degli stessi.

Nel corso degli anni sono state segnalate diverse situazioni di pazienti che presentavano vari disturbi fisici che sono poi stati associati alla qualità dell’ambiente nel quale vivevano o lavoravano.

Si è iniziato a parlare dunque di sindrome dell’edificio ammalato. Con questa espressione si descrive la situazione per cui gli occupanti di un edificio contaminato dalle spore della muffa nera Stachybotrys presentano sintomi identici e che sono strettamente correlati al tempo che i soggetti hanno trascorso all’interno dell’edificio.

Le persone colpite dalla sindrome dell’edificio ammalato presentano irritazione agli occhi e alle vie respiratorie, mal di testa, vertigini, malessere, stanchezza, difficoltà di concentrazione e, in alcuni casi, problematiche legate alla pelle. Una volta che il soggetto abbandona l’edificio contaminato dalle spore della muffa nera i suoi disturbi diminuiscono in maniera significativa.

La maggior parte delle segnalazioni che si sono susseguite nel corso degli anni sono legate agli edifici nei quali i soggetti si recavano per lavoro.

Purtroppo spesso gli uffici sono dei luoghi che presentano una ventilazione insufficiente, un elevato tasso di umidità e climatizzatori non igienizzati. Tutto ciò comporta un clima poco salubre all’interno dell’edificio e la creazione di un ambiente particolarmente adatto allo sviluppo della muffa nera.

Tuttavia la sindrome dell’edificio malato può manifestarsi anche quando la muffa nera è diffusa in un’abitazione. Ci sono state alcune segnalazioni anche da parte di intere famiglie che abitando nello stesso edificio accusavano gli stessi sintomi. I campionamenti ambientali effettuati all’interno delle abitazioni hanno così portato alla luce la presenza della muffa nera, la quale è stata successivamente rimossa, con un conseguente miglioramento rapido dello stato fisico degli occupanti.

Trucchi per evitare muffa da condensa

Per evitare invece che si formi muffa sui muri della nostra casa, possiamo fare in modo di :

  • evitare di riscaldare troppo gli ambienti, 
  • cercare di ventilare il più possibile aprendo porte e finestre più volte durante la giornata, 
  • staccare gli arredi di qualche centimetro dai muri per consentire una maggiore ventilazione
  • eliminare la carta da parati dalle pareti più “umide” e magari rivolte verso l’esterno.

Quando questi semplici accorgimenti non risultano più sufficienti e nonostante i tuoi sforzi e le tue attenzioni la muffa nera è già comparsa nei tuoi ambienti, potrebbe rendersi necessaria una vera e propria opera di coibentazione.

La coibentazione può essere strutturale nei casi più gravi oppure meno invasiva, intervenendo in maniera più specifica sulle cause scatenanti la muffa.

Sapere nome e cognome della tua muffa non risolverà comunque il problema. 
Se risulta già presente negli ambienti dove vivi, dovrai passare all’azione, subito!

Non puoi sperare di eliminare la muffa nera, trattandola come uno sporco da ripulire, la candeggina o blandi surrogati detergenti non ti aiuteranno in questo intento.

Vuoi capire le cause dalla muffe tossiche e identificare esattamente il tipo di muffa che ha colonizzato la tua casa?

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È giunta l’ora di vivere eliminare la muffa sui muri senza bisogno di intossicarsi con prodotti chimici pericolosi per la salute dei tuoi familiari!

Giuseppe Tringali - Bastamuffa

Dal 2010 Bastamuffa aiuta le famiglie italiane a liberarsi della muffa:

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3 risposte

  1. Abitiamo in Villa Paronzini a ponte florio 13 Verona.Lo scoperto della Villa comprende una parte verde e una parte pavimentata con due rampe di scale che collegano la parte alta verde a quella bassa.Attualmente questi scaloni di marmo di Verona sono da una pellicola nero verde senza soluzione di continuità.

    1. Buongiorno Giuliano,
      Bastamuffa è la prima azienda in Italia ad offrire un trattamento garantito fino a 10 anni contro la muffa da condensa, che si sviluppa all’interno delle case. Non ci occupiamo dei fenomeni di muffa che colpiscono elementi abitativi esterni. Se riscontrate delle problematiche di formazione di muffa anche all’interno dell’abitazione, siamo a vostra disposizione per effettuare un’analisi e verificare se possiamo aiutarvi. È sufficiente richiedere una valutazione gratuita a questo link: https://bastamuffa.com/valutazione-gratuita-della-muffa/.

      Ti aspettiamo.

      A presto
      Giuseppe Tringali

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